… chè i poveri Cavalieri di Cristo con diritto cammino possano giungere a quell’eccellente Creatore per cui combattono, la cui dolcezza supera tanto quella del miele che comparato a Lui questo è amaro quanto l’assenzio, e possano per Lui combattere finchè non ritorni.” (Regola)

Nel nono volume del “Dizionario degli Istituti di Perfezione” (a cura di Pelliccia, Guerrino – Rocca Giancarlo, Roma, San Paolo Edizioni, 1997, Vol. IX ) alla Milizia del Tempio è dedicata la terza parte della voce “Templari”, sotto il titolo di “La restaurazione dei Templari”:

“Nel corso dei secoli, in Europa e in America, sono sorti Ordini e associazioni di vario genere, rivendicando la loro diretta discendenza dai T. e richiamandosi, nei loro riti, opere e regola, a quelli del famosissimo Ordine (cfr G. Ventura, T. e templarismo…; M. Lo Mastro, Dossier T: …; e B. Blandre, L’Ordre…: v. bibl.). La pretesa filiazione diretta dall’antico Ordine, però, è del tutto infondata, storicamente e giuridicamente falsa; e, in ogni caso, una eventuale riviviscenza dell’Ordine (teoricamente possibile) deve passare tramite la S. Sede.

Diversa, invece, la situazione della fondazione sorta nel 1979 a Poggibonsi (Siena), per iniziativa del conte Marcello Alberto Cristofani della Magione. Questi ha infatti dato vita a un’associazione di laici che intendono richiamarsi agli ideali e allo stile di vita descritti da s. Bernardo nel Liber ad Milites Templi de laude novae militiae per i T. (senza pretendere una filiazione diretta dall’antico Ordine), e come fini particolari si propongono la cura della liturgia e recita dell’ufficio divino, l’approfondimento della spiritualità e della cultura della cavalleria cristiana, l’assistenza dei pellegrini e il sostegno morale e materiale del prossimo, e in particolare dei cristiani in Terra Santa, e l’educazione dei giovani. Riconosciuta civilmente il 21.9.1979, l’associazione, con le sue costituzioni di impostazione cavalleresca e con espliciti riferimenti all’antico Ordine, venne approvata (8.9.1988) dall’arciv. di Siena, mons. Mario Jsmaele Castellano, come associazione privata di fedeli sotto il titolo di «Milizia del Tempio» (Ordo Militiae Christi Templique Hierosolymitani). Il 24.11. 1989 lo stesso mons. Castellano approvò alcune modifiche alle costituzioni, mentre il 18.11.1990, il nuovo Ordinario di Siena, mons. Bonicelli, approvò la regola sotto il titolo di «Regola dei poveri cavalieri di Cristo dell’Ordine della Milizia del Tempio», tratta da quella dell’antico Ordine e adattata a oggi. Intanto, il 13.9.1989, Giovanni Paolo II aveva concesso in perpetuum una serie di indulgenze plenarie per i momenti salienti della vita dei cavalieri.

In base alla regola, la nuova «Milizia» abbraccia tre categorie di membri: i cavalieri con professione solenne, che si consacrano perpetuamente alla Milizia con l’investitura e la promessa di osservare i tre classici consigli evangelici insieme alla testimonianza pubblica di fede (quarta promessa), e i cavalieri non professi (o «in obbedienza»), che con l’investitura si impegnano a tendere alla perfezione della vita cristiana; le donne (dame) che, restando nel loro stato, desiderano collaborare in vario modo con la Milizia, sempre sotto l’autorità del gran maestro della Milizia; la terza categoria è composta da quegli uomini e donne che, a causa della giovane età e inesperienza, non vengono ritenuti pronti per assumersi un impegno definitivo: essi servono nelle file della Milizia come donati, emettendo però solo una promessa temporanea, da rinnovarsi ogni tre anni. Per essere ammessi alla professione e all’investitura occorre il noviziato della durata di almeno un anno e aver compiuto 21 anni.

Possono essere aggregati alla Milizia anche quegli adulti che, pur condividendone gli ideali, non possono o non desiderano impegnarsi con la Regola»; essi vengono cooptati come cappellani (vescovi e sacerdoti) o come «decorati» (benemeriti) o iscritti come amici.

Secondo la regola e le costituzioni, la Milizia è retta dal gran maestro (maestro dei poveri cavalieri di Cristo, duca della Milizia del Tempio) eletto ogni tre anni dal capitolo dei tredici cavalieri di giustizia (consulta).

Al capitolo generale, composto dai cavalieri e dalle dame, spetta il compito legislativo: alla consulta (o corte d’onore), quello disciplinare e di controllo; al consiglio magistrale gran priorale, la formulazione della politica di governo.

Agli organi centrali sono affiancati 5 dicasteri per l’attuazione dei compiti della Milizia: la prelatura (il prelato generale è nominato ogni tre anni dall’arcivescovo di Siena) per la formazione spirituale c dottrinale; la luogotenenza generale per l’amministrazione della disciplina, indire e regolare l’elezione del nuovo gran maestro; la precettoria magistrale (capitana) per la formazione ideale e cavalleresca; la cancelleria magistrale per il governo, l’amministrazione e l’organizzazione generale: il governatorato per il mantenimento della sede magistrale e la conservazione del patrimonio.

La regola prescrive solo la recita in comune dei vespri (i cavalieri professi hanno l’obbligo del breviario quotidiano), ma è allo studio la possibilità di costituire anche case di vita conventuale.

I cavalieri con professione solenne (religiosi) o in obbedienza (secolari) portano, secondo i casi, l’abito bianco composto da una tunica, uno scapolare con Croce ottagona rossa sul petto e un mantello dove la stessa Croce è posta sulla spalla sinistra; le dame, un velo bianco con la Croce senza il braccio superiore; i cappellani, una mozzetta bianca con bordo e bottoni rossi e Croce ottagona sulla parte anteriore sinistra. Gli altri iscritti non hanno abito, ma solo la decorazione o il distintivo.

La Milizia si sostiene finanziariamente con i contributi dei suoi membri, con le donazioni di enti pubblici e privati e con l’attività che svolge.

Attualmente la Milizia, che conta una trentina di cavalieri con professione solenne, alcune centinaia di cavalieri in obbedienza e molti iscritti nella altre categorie, ha costituito una decina di precettorie nazionali (gran priorati) e molti priorati e commende locali; ha promosso o affiliato gruppi scouts e organizzazioni giovanili in Italia e all’estero. La sede magistrale è nel castello della Magione di Poggibonsi (Siena), uno straordinario complesso monumentale romanico risalente al sec. XI, appartenuto fino al 1312 ai T. e, alla soppressione di questi, agli Ospedalieri di S. Giovanni di Gerusalemme; dopo essere passato dalle mani di diversi proprietari, il 20.1.1979 venne acquistato dal conte Marcello Alberto Cristofani della Magione, che ne fece la dotazione patrimoniale per la sede magistrale della costituenda Milizia del Tempio.

Sede magistrale: Castello della Magione I – 53036 Poggibonsi (Siena).”

Bibliografia

G. Ventura, T. e templarismo, Roma 1980 (prima ed. 1964); B. Blandre, L’Ordre des chevallers du Temple, du Christ et de Notre Dame. Association ou Ordre religieux esotérique?, in Praxis juridique et religion 3 (1986) 158-63; M. Lo Mastro, Dossier T. 1113-990, Roma [1990]; G. Mantelli, La Magione. Casa t. sulla via Francigena, Poggibonsi 1990; Regola dei poveri Cavalieri di Cristo dell’Ordine della Milizia del Tempio, ivi 1992

Per ulteriori informazioni potete contattare la sede magistrale della Milizia del Tempio: info@ordo-militiae-templi.org.